Cosa è il susino?

Il susino, Prunus domestica, comprende oltre 200 specie originarie delle zone temperate dell’emisfero settentrionale, arboree o arbustive, a fogliame persistente o deciduo, solitamente con fruttificazione commestibile.
I fiori generalmente sono bianchi o rosa riuniti in racemi o corimbi, il frutto è una drupa, con pericarpo carnoso e endocarpo legnoso.
Fra le specie spontanee in Italia si trova diffuso il Prunus spinosa, noto anche come prugnolo.
Un albero di susino può produrre fino a 100kg di frutti, che dopo l’essiccazione, con l’evaporazione dell’acqua contenuta, si riducono a 35kg circa.
Le diverse varietà di susino vengono comunemente raggruppate in due categorie, le cino-giapponesi, dai frutti a forma tondeggiante e talvolta schiacciata, e le europee, dalla forma allungata. Le prugne da essiccazione appartengono alla categoria delle europee.
Un albero di susino può vivere fino a 50 anni e oltre.
Il noccioli ottenuti dalla denocciolatura essendo legnosi possono essere utilizzati per il riscaldamento.

Cosa è il ciliegio acido?

Il ciliegio acido, Prunus cerasus, albero da cui si ottengono le Amarene, conosciute anche come Visciole o Marasche, è originario del Medio Oriente, da dove è stato portato in Italia sin dall’epoca romana.
Si adatta facilmente ad ogni clima e non ha bisogno di particolari attenzioni, crescendo spesso anche in forma selvatica. Ama il sole, ma resiste anche alle basse temperature e alla siccità.
I frutti possono essere utilizzati anche per la fermentazione e distillazione di liquori, o per la produzione di canditi. La maggior parte delle “ciliegie” candite sono in realtà ottenute da amarene.
Nella tradizione emiliana le case rurali del passato avevano sempre un albero di Amarene, che venivano consumate fresche o da cui si produceva la confettura tramandata ai nostri giorni.

Cos’è la tracciabilità?

La tracciabilità è il sistema che consente di seguire il percorso del prodotto attraverso ogni fase di produzione, trasformazione e distribuzione, partendo dall’identificazione dell’origine delle materie prime fino alla tavola del consumatore.
Il sistema di tracciabilità vede coinvolti tutti i componenti della stessa filiera alimentare; dalla coltivazione, alla raccolta, fino al consumatore finale, passando per i trasformatori e distributori.
La tracciabilità deve consentire di individuare uno o più lotti di alimenti immessi sul mercato da parte della azienda che ha diffuso gli stessi alimenti.
Monterè, che riunisce in sé tutte le fasi produttive, garantisce la massima trasparenza adottando la tracciabilità totale, un sistema che permette ai consumatori di sapere immediatamente da dove proviene il prodotto acquistato.
Basta andare nella apposita sezione del sito e inserire il lotto di produzione impresso su ogni singola confezione, per scoprire in pochi attimi l’azienda produttrice delle materie prime.

Cos’è la difesa integrata?

La Difesa (o Lotta) integrata è l’applicazione pratica dei mezzi di lotta ai parassiti scegliendo unicamente i fitofarmaci autorizzati dal Ministero della Sanità all’interno di un elenco specifico aggiornato annualmente, i quali rispondono al principio della limitata tossicologia umana ed ambientale ed alla ridotta residualità sugli alimenti.
La Comunità Europea definisce nella Direttiva 2009/128/CE la difesa integrata, come “ attenta considerazione di tutti i metodi di protezione fitosanitaria disponibili e conseguente integrazione di misure appropriate intese a scoraggiare lo sviluppo di popolazioni di organismi nocivi e che mantengono l’uso dei prodotti fitosanitari e altre forme d’intervento a livelli che siano giustificati in termini economici ed ecologici e che riducono o minimizzano i rischi per la salute umana e per l’ambiente. L’obiettivo prioritario della «difesa integrata» è la produzione di colture sane con metodi che perturbino il meno possibile gli ecosistemi agricoli e che promuovano i meccanismi naturali di controllo fitosanitario.”
MonteRè adotta annualmente per tutte le aziende associate i disciplinari di Produzione Integrata dell’Emilia Romagna, che estendono i buoni principi della produzione integrata anche alle fertilizzazioni e al diserbo.

Cos’è il biologico?

È il prodotto risultante dalla conduzione agronomica secondo i principi dell’agricoltura biologica.
Il principio generale dell’agricoltura biologica si basa sul contrastare un organismo nocivo mediante l’introduzione di un elemento od organismo che ne limiti la crescita.
L’agricoltura biologica non prevede l’utilizzo di nessun formulato chimico di sintesi, così da mantenere inalterato l’ecosistema naturale. L’uso di prodotti e antagonisti naturali non eliminano totalmente l’agente dannoso, ma lo contiene entro i limiti delle soglie di danno.
Rispetto al controllo chimico, quello biologico necessita di una capacità di gestione e programmazione superiore, può richiedere più tempo, e non sempre i risultati sono economicamente convenienti.
MonteRè propone una linea di prodotto biologico ottenuto nel totale rispetto dei principi dell’agricoltura biologica e della normativa di legge.

Che cos’è la filiera?

Per filiera agroalimentare si intende l’insieme dei fattori produttivi, economici e amministrativi che, direttamente o indirettamente, fanno parte del percorso che un prodotto agricolo segue per arrivare dallo stadio iniziale di produzione a quello finale di utilizzazione.
Si parla di filiera controllata quando l’azienda dispone un controllo costante da parte di un ente terzo indipendente che certifica che l’azienda è in grado di fornire una assoluta tracciabilità al consumatore finale e che rispetta tutte le norme igienico-sanitarie in vigore e in maniera rigorosa secondo i criteri dell’HACCP. La filiera controllata permette al consumatore di riconoscere la responsabilità di tutti i soggetti che contribuiscono alla produzione di un dato alimento, dalla coltivazione alla vendita e di poter conoscere la provenienza di tutte le materie prime coinvolte nel processo di ottenimento del prodotto acquistato.
MonteRè adotta il principio della filiera controllata in ogni processo produttivo, e ha ottenuto la Certificazione di Filiera controllata per il prodotto “Prugne secche di Modena”. Tutte le fasi produttive avvengono in un unico stabilimento, dove si applicano rigorosamente i principi igienico-sanitari indicati nell’HACCP.
Nel nostro caso tutta la filiera è racchiusa in MonteRè: ci occupiamo del prodotto dalla coltivazione alla raccolta, dall’essiccazione o trasformazione al confezionamento, sino al punto vendita.
La filiera siamo noi!

Che differenza c’è tra confettura e confettura extra?

Il Decreto Legislativo n°50/2004 indica la definizione di confettura EXTRA quale una mescolanza gelificata ottenuta dalla lavorazione della polpa non concentrata di uno o più frutti,con una quantità minima del 45% di polpa di frutta, ovvero 45g di frutta ogni 100 grammi di confettura extra. Con una quantità di frutta inferiore al 45%, ma superiore al 35% si deve parlare di sola confettura.
MonteRè ha scelto di produrre confetture EXTRA di elevata qualità, utilizzando molta più frutta di quanto sia il minimo di legge. Le nostre confetture extra sono infatti prodotte con minimo il 140% di frutta, ovvero 140g di frutta utilizzata per ottenere 100g di confettura extra, per arrivare sino al 200%.

Fibra o sorbitolo?

È luogo comune credere che la fibra aiuti la regolarità intestinale.
Nelle prugne secche è però presente naturalmente, ed in elevate quantità, il sorbitolo, una sostanza che può dare effetto lassativo nei soggetti più sensibili. Frequentemente l’aspetto benefico del sorbitolo è maggiore di quanto non sia il contributo della sola fibra.

...e l'I.P.A.?

La Cooperativa Modenese Essiccazione Frutta è Socia fondatrice dell’I.P.A. – International Prune Association, Associazione fondata nel 1990 con lo scopo di raggruppare i Paesi produttori di prugne da essiccazione. Attualmente all’ IPA aderiscono 6 stati membri, fra cui l’Italia, rappresentata dalla Cooperativa Modenese Essiccazione Frutta.
Solo i paesi che producono prugne secche possono essere rappresentati nell’International Prune Association.